Gualtieri incassa l’ok sulla delibera Atac: perché l’aumento del biglietto del bus è ancora possibile
L'Assemblea Capitolina ha approvato con 26 voti favorevoli, 4 contrari 2 astenuti la delibera di giunta che contiene le linee guida del nuovo contratto di servizio tra Roma Capitale e Atac e il piano economico finanziario. Un passaggio fondamentale per l'entrata in vigore del nuovo contratto a partire dal 1 gennaio 2025, anno del Giubileo. Il grande punto interrogativo resta quello relativo al budget dedicato ad Atac: come abbiamo scritto più volte, nel piano finanziario mancano 22 milioni di euro all'anno per tre anni, 66 milioni in totale.
Il possibile aumento del biglietto Atac
Il sindaco Gualtieri e l'assessore Patanè hanno chiesto alla Regione Lazio di reperire i soldi mancanti tramite l'aumento del costo del biglietto BIT (la corsa singola per metro, tram e bus), che passerebbe da 1,5 a 2 euro. Una misura su cui il presidente Rocca sembra intenzionato a non dare l'ok e sulla quale i consiglieri capitolini del centrodestra hanno sempre manifestato esplicitamente un'assoluta contrarietà.
Qual è la soluzione alternativa? È descritta a pagina 10 della delibera approvata dall'Assemblea Capitolina: alla Regione Lazio, "ente competente per le tariffe Metrebus" è stato chiesto di aumentare il costo del biglietto BIT. In mancanza di questa misura, "la copertura dei relativi oneri sarà garantita mediante la riduzione delle agevolazioni tariffarie attualmente vigenti, finanche alla eliminazione delle stesse".
Tradotto: se non saranno reperiti in altro modo i 22 milioni di euro mancanti, l'amministrazione capitolina sarà costretta a eliminare le agevolazioni attualmente previste per gli anziani, per i disabili, per le famiglie con redditi bassi e per gli studenti. E proprio il bonus destinato agli under 19 è stato criticato dalle opposizioni, poiché destinato a tutti i ragazzi senza alcun riferimento all'ISEE. Una rimodulazione, secondo i consiglieri di opposizione, permetterebbe di reperire i soldi mancanti.
Sulla possibile rimodulazione della tariffa, Patanè ha spiegato: "Non è di competenza nostra ma della Regione, risolverebbe i nostri problemi: aumentare il bit, il giornaliero e il multiplo ma ridurre in maniera consistente gli abbonamenti".
L'idea è "colpire il turista o l'utente occasionale, e invece far sì che l'abbonamento possa diventare ancora di più una strada di accesso al mondo della mobilità. Oggi gli abbonamenti, lo ricordo, servono anche per usare i parcheggi di scambio gratuitamente, per accedere alla sharing mobility gratuitamente, per usare le bike box gratuitamente. Dobbiamo fare più cose come queste, non togliere le agevolazioni".
La lotta all'evasione tariffaria: le opposizioni chiedono uno sforzo maggiore
L'assessore Patanè ha spiegato che il bilancio complessivo di Atac ammonta a circa un miliardo. Attualmente il comune di Roma destina ad Atac 598,7 milioni di euro dal proprio bilancio, cioè circa il 60 per cento del totale. Il 40 per cento, invece, arriva dal ricavato della vendita dei biglietti e dal Fondo Nazionale Trasporti. Roma riceve dalla Regione Lazio e dal governo circa 240 milioni di euro, mentre Milano, per esempio, riceve circa 400 milioni di euro.
Dall'opposizione, ancora, è stato chiesto uno sforzo maggiore sull'evasione tariffaria per recuperare i soldi mancanti. Secondo Patanè, tuttavia, "possiamo certamente efficientare Atac e il nuovo Contratto lo prevede con la lotta all'evasione tariffaria, grazie anche all'amministrazione precedente che ha fatto un lavoro importante. Ma se noi pensiamo a quello che è stato scritto in piani finanziari e industriali farlocchi, ci dobbiamo dire la verità, i Piani economico-finanziari di Atac venivano costruiti con 40 milioni di evasione tariffaria. Una bugia ai romani. Si tratterebbe di quasi 40 milioni di biglietti in più. Ma noi vendiamo 70 milioni di biglietti, il che significa che noi avremmo quasi il 60% di biglietti in più evasi, che è una bugia. I Piani economico-finanziari devono essere asseverati da qualcuno che si assuma la responsabilità, come questo di adesso. Dire che ci sono 40 milioni di persone che non pagano il biglietto è una fandonia che non possiamo raccontare".